Domenico Vigliarolo fu cosmografo e cartografo della casa reale di Siviglia nel XVII secolo. Nacque nel 1540 a Stilo, dunque un calabrese, semisconosciuto al grande pubblico; ebbe la fortuna di vincere un singolare concorso bandito dal trono di Spagna, sotto il cui governo era assoggettata la Calabria.
Egli aveva il compito di inventare e costruire un orologio a sole, che consentisse di misurare la longitudine in mare.
Da allora, Vigliarolo si trasferì a Madrid e divenne il cartografo alla corte del re. Forte di questo ruolo, egli mutò il suo nome in Villaroel e occupò tutta la sua vita a realizzare mappe nautiche del mondo di una elevata precisione.
Vigliarolo, presso la corte di Madrid, occupò il ruolo di primo pilota maggiore, un tempo di Amerigo Vespucci.
Tra le sue prime opere, viene riportato un Atlante membranaceo del Mediterraneo e delle Coste Atlantiche risalente al 1577.
Della stessa pregevole famiglia, sono degni di nota: Domenico Vigliarolo, rinomato latinista, conoscitore di greco ed ebraico, tenuto in considerazione dai papi Urbano VIII ed Innocenzo X e Fra Pietro Vigliarolo, dell’ordine dei Minimi, poeta raro, che fu anche vescovo dell’Isola nel 1645.