E’ un edificio religioso di piccole dimensioni ubicato in adiacenza all’abitato di Stilo, alle pendici del Monte Consolino.
Il termine “Cattolica” deriva probabilmente dal greco “Katholikon” che indica il luogo di culto di un complesso monastico o il centro di riferimento cultuale per gli eremiti che vivevano nella stessa area.
La ricchezza espressiva, appartenente ad una tradizione architettonica tipicamente bizantina, la colloca a pieno titolo tra i più notevoli monumenti calabresi.
La visita del Parco della Cattolica procede lungo la passerella lignea, di recente realizzazione grazie a finanziamenti della Comunità europea. Il percorso valorizza il cenobio bizantino e il suggestivo paesaggio impreziosito dai resti del Monastero delle Clarisse (diversi i pannelli informativi presenti).
L’esperienza visiva si arricchisce con la osservazione delle pareti rocciose del monte Consolino, con lo sguardo sulla Vallata dello Stilaro e, ovviamente, sul centro storico di Stilo. La prossimità di laure, Monastero e Cattolica attribuiscono al sito una connotazione simbolica di luogo di meditazione e preghiera.
Lungo il percorso della passerella, è possibile ammirare il Monastero delle Clarisse, inizialmente intitolato a S. Maria delle Grazie, fondato nel 1570. La struttura del convento era già attiva nel 1574, quando due suore, provenienti dal Monastero di Catanzaro, vi si sono insediate. Il complesso era riservato alle religiose provenienti da famiglie nobili del circondario. Le Clarisse di Stilo tra il XVII e XVIII secolo, grazie ad eredità e donazioni, amministravano un patrimonio con possedimenti che si estendevano ai centri limitrofi.
L’originario impianto architettonico prevedeva due livelli, organizzati intorno allo spazio quadrangolare del chiostro, con arcate a livello inferiore e dormitori al livello superiore. Sul fronte occidentale vi era una chiesa ad aula unica, sovrastata da una cupola semisferica. I muri perimetrali, oggi visibili in prossimità dell’accesso alla Cattolica, delimitavano l’area libera destinata ad orto e frutteto.
A seguito del terremoto del 1773, il monastero è stato abbandonato e il suo patrimonio è confluito nel Fondo della Cassa Sacra.
Restano oggi visibili l’arco trionfale, tracce di decorazioni pittoriche e delle modanature in pietra sulle pareti.
In Calabria, la cultura greca si è diffusa soprattutto ad opera dei monaci bizantini.
La loro presenza è stata notevole soprattutto nel IX secolo. Essi si sono insediati nelle regioni meridionali, creando delle vere e proprie comunità, sviluppando nuove forme di vita e creando nuove espressioni d’arte. Gli appartenenti a questo ordine si sono stabiliti e talvolta hanno costruito molte chiese rupestri, in zone impervie.
Proprio nell’osservanza dei principi di ascetismo e associativismo, i monaci sono andati alla ricerca di grotte naturali cercando la solitudine e vivendo a pieno le regole di Padre Basilio, cui si ispiravano.
A Stilo, la loro presenza è localizzata sul versante occidentale del Monte Consolino, dove i monaci hanno creato veri e propri villaggi di grotte, dette laure. Queste sono l’immagine del legame profondo tra i monaci e il luogo in cui si sono insediati, che è stato così sacralizzato.
Nello specifico, la laura indica un luogo costituito da una o più celle monastiche, in cui i monaci si raccoglievano separatamente, solo una volta a settimana, per celebrare l’Eucarestia.
Tra le laure più conosciute, permangono tutt’ora: quella dell’Angelo, situata in una zona molto scoscesa del monte, ricca di piacevoli ma rudimentali affreschi di scuola bizantina; quella della Divina Pastorella, situata nelle vicinanze, che venne adattata artificialmente all’uso specifico degli eremiti più delle altre. Altre laure sono invece rimaste sconosciute e interrate.
APERTURE STRAORDINARIE:
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su: www.cattolicadistilo.it
Per info e prenotazioni:
+39 371 34 55 490 – info@visitstilo.it
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